L’omocisteina è un amminoacido solforato che si forma nel nostro organismo in seguito alla trasformazione enzimatica della metionina. La presenza di omocisteina nel sangue, fino a 5-12 micro moli per litro (μmol/L), è normale; ciò significa che la sua produzione è del tutto fisiologica.
Il rischio di iperomocisteinemia è legato a fattori genetici, ambientali o acquisiti.
Alti livelli di omocisteina nel sangue, sono fattore di rischio in patologie cardiovascolari come ictus, infarto ed arteriosclerosi. E’ stato confermato il ruolo chiave dell’omocisteina quale fattore predittivo nella demenza senile e in alcune patologie come il morbo di Alzheimer. Anche l’osteoporosi è stata associata ad alti livelli di omocisteina perché pare che aumenta l’attività osteoclastica. E’ stato osservato che pazienti diabetici con iperomocisteina hanno un rischio di mortalità aumentato dell’80% rispetto ai non diabetici con omocisteina alta. L’iperomocisteina gioca un ruolo cruciale in gravi danni, infatti donne con elevati livelli di omocisteina hanno difficoltà a concepire, sono a rischio di aborti ripetuti precoci e hanno il doppio della probabilità di andare incontro a complicazioni durante la gravidanza.
Nella donna i valori plasmatici sono più bassi rispetto all’uomo, ma tendono ad aumentare in menopausa.
Le cause? Prolungate diete vegetariane o vegane non equilibrate e non ben supplementate, possono portare a un deficit di vitamina B12, B6, e B9 che risultano fondamentali nel metabolismo dell’omocisteina.
Quali rimedi? Integrazione del complesso vitaminico B. Non ci sono alimenti che contribuiscono all’aumento dell’omocisteina. Tuttavia non è consigliato un abuso di alcol, no ad una dieta ricca di zuccheri, acidi e grassi saturi.
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Pubblicato da Dottoressa Maria Campo
La Dott.ssa Maria Campo, nasce e cresce a Ragusa. Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Catania.
Ha frequentato come interno presso la 2° clinica di Ginecologia ed Ostetricia.
Si è specializzata in Ginecologia ed ostetricia con indirizzo in fisiopatologia della riproduzione umana presso l’ Università di Catania.
Ha eseguito tirocinio pratico ospedaliero presso la 2° clinica Ginecologia ed Ostetricia.
Ha prestato servizio in sala parto, in puerperio, in ginecologia e in sala parto collaborando all’esecuzione d’interventi ostetrici e ginecologici.
Nel 1993 a Marsiglia presso Centre Europeen De Formation e D’Information Des profession De Santè ha effettuato uno stage sulle disfunzioni e la riabilitazione del pavimento pelvico.
Ha lavorato presso il pronto soccorso “Ospedale Busacca di Scicli”.
Ha lavorato come dirigente medico presso l’unità operativa di Medicina e Chirurgia , Accettazione ed urgenze presso l’Azienda ospedaliera di Ragusa.
Tutt’oggi lavora come dirigente medico presso l’ V.O di Ginecologia ed Ostetricia dell’Azienda ospedaliera di Ragusa.
E’ responsabile dell’ambulatorio di uro dinamica e dell’incontinenza urinaria femminile.
Si occupa di dolore pelvico cronico, vulvodinia e della patologia urogenitale.
Si è formata nell’applicazione dell’uro dinamica nello studio delle disfunzioni del pavimento pelvico e della continenza urinaria.
Ha eseguito un uro stage: società Italica di uro dinamica, continenza neuro-urologica, pavimento pelvico.
Nel 2011 presso Istituto Europeo di Oncologia della scuola di patologia genitale, ha partecipato ad un corso base di “patologia cervicale” e colposcopia.
Sta collaborando con il Dott. F. Murina per il dolore pelvico cronico e la vulvodinia.
Socia e referente per la regione Sicilia delle Associazioni Nazionali Onlus AIV e VIVA che si occupano di ricerca nell’ambito del dolore pelvico cronico e della vulvodinia.
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