Salute e longevità: la gentilezza e il DNA!

In un momento storico contraddistinto da incertezze a causa della pandemia da coronavirus ” La Biologia della gentilezza è un segnale di speranza, verso la giusta ripartenza!

In risposta al luogo comune: essere gentili e miti in una società altamente competitiva e spietata come la nostra è come segno di debolezza! La scienza risponde con dati e numeri: la mente dell’ottimista riesce a portare a termine più facilmente i propri progetti.

Essere gentili, ottimisti e felici non ci fa soltanto vivere meglio e più a lungo, ma soprattutto rappresenta la migliore strategia evolutiva utile alla sopravvivenza, spiega Immaculata De Vivo, scienziata e docente ad Harvard, studiando la connessione tra i TELOMERI (le estremità dei cromosomi) e lo stile di vita.

La professoressa de Vivo da anni studia il legame tra i telomeri, l’alimentazione, il movimento fisico e l’alimentazione; indicazioni basate su evidenze biologiche che dimostrano scientificamente come questi comportamenti migliorino il benessere e l’invecchiamento.

La gentilezza in senso lato proteggendo il nostro DNA ci fa vivere più a lungo e in salute. Osservando il DNA, si è visto che nelle persone che praticano gentilezza, che sono ottimiste, perdonano i torti, esprimono gratitudine, i loro telomeri sono più lunghi rispetto a chi non lo fa. Questo accade perché questi atteggiamenti positivi contrastano i processi infiammatori e lo stress ossidativo che deteriora i telomeri e accelera la comparsa di malattie come il diabete, cancro, disturbi cardiovascolari, demenza e Alzheimer.

Ognuno di noi ha dunque il potere d’influire sul suo stato di salute a breve a lungo termine.

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