L’attività sessuale nella coppia è sinonimo dello star bene della stessa, del volersi e nel volersi ritrovare ancora una volta insieme nonostante le continue e persistenti problematiche quotidiane.
Nella coppia “vulvodinica” tutto non è così scontato e dettato dall’istinto, perché a causa del dolore, l’istinto e di conseguenza anche il piacere sessuale il più delle volte e’ un mero ricordo perso nel tempo. La donna riferisce secchezza vaginale e bruciore al solo toccamento dei genitali e soprattutto al clitoride. Il coito il più delle volte diviene impossibile quando la coppia riesce ad avere un rapporto soddisfacente; successivamente la donna può lamentare una sensazione di dolore a livello vestibolare per ore o anche giorni.
Nelle situazioni peggiori le donne riferiscono di non poter star sedute, di aver difficoltà a camminare e trovano sollievo solo stando distese senza indossare biancheria intima. La vulva assume spesso un aspetto eritematoso,di color rosso-violaceo e i genitali vengono percepiti come “gonfi”. A volte si formano delle ragadi a carico della forchetta vaginale o nei solchi inter-labiali. Un altro sintomo importante e altrettanto invalidante è il bruciore minzionale, soprattutto al termine della minzione, a causa del contatto dell’urina e dei sali in essa contenuta con la mucosa ipersensibile.
L’attività sessuale nella coppia “vulvodinica” nel tempo non è un modo per stare insieme nè un’esigenza, ma solo un tormentone, appena affiora l’istinto.
Comunque non bisogna disperare: questo potrebbe influire negativamente sul processo di guarigione della donna. Ragion per cui è necessario che il compagno di vita della donna in questione, diventi effettivamente un supporto, prendendosi carico in prima persona di un problema che è effettivamente della donna, ma che si ripercuote nella coppia, perciò va affrontato in due.
Come mi riferiscono diverse pazienti, spesso accade che la coppia nel combattere una battaglia comune si unisce ancora di più e scopre il senso del vero legame. Attendere che la propria compagna guarisca può diventare per l’uomo fisicamente ed emotivamente frustrante, soprattutto in una società come quella odierna dove si è abituati ad avere sempre tutto e subito. Allora il mio consiglio per la coppia “vulvodinica” è quello di scoprire altri canali per alimentare la propria intimità.
In questo modo la speranza della guarigione verrà alimentata e il corpo della donna, con le adeguate cure mediche, si disporrà alla guarigione.
“L’ho sempre saputo fin da quando ero bambino: la vita ci ferisce, tutti quanti. E non c’è modo di sottrarsi ai suoi colpi.
Ma ora ho imparato un’altra cosa: possiamo guarire, se ci curiamo a vicenda”.
(Veronica Roth)